E' convocata per giovedì 6 agosto alle ore 16.00 presso il Comune di Francavilla al mare, la seduta di aggiornamento didattico per i volontari del Gruppo. Il corso tratterà come argomento "Organizzazione e compiti dei volontari nell'attività di prevenzione e lotta agli incendi boschivi". Il corso è specificatamente indicato per i nuovi volontari entrati nell'anno 2009, ma possono prendervi parte anche i volontari già iscritti.
31 luglio 2009
23 luglio 2009
INCENDIO SEAB, ALLARME TOSSICITA' ALIMENTI
«Non bastava il terremoto, nè le importazioni sconsiderate che puntano solo ad accreditarsi come "made in Italy". Ancora una volta l'agricoltura - quella teatina - viene messa alle corde e pagherà a caro prezzo». Lo dice il direttore della Coldiretti Chieti e Abruzzo Michele Errico in merito alle conseguenze dell'ordinanza del sindaco Francesco Ricci, che blocca la vendita e il consumo di frutta e verdura e di prodotti di origine animale che provengono dalle campagne dei Comuni di Ripa Teatina, Chieti, Francavilla, San Giovanni Torrevecchia, Miglianico e Ortona in seguito all'incendo della Seab, con la conseguente penalizzazione di centinaia di imprenditori agricoli. «Non voglio criticare il comportamento del sindaco di Chieti, che probabilmente si è mosso verso ambiti di tutela della sicurezza e della salute dei consumatori», continua Errico.«Va detto però, che le indicazioni giunte dall'Arta accennavano ad un divieto in via del tutto cautelativa in attesa di procedere alle opportune analisi per la verifica della eventuale contaminazione. Coldiretti è sempre stata favorevole alla tutela del consumatore, e lo dimostra la mobilitazione in atto, ma non può essere disposta ad una continua penalizzazione del settore per colpe che non ha e non merita. E l'agricoltura», aggiunge Errico, «anche questa volta pagherà due volte, indipendentemente dai risultati delle analisi. Sì, perchè nel caso queste fossero negative i consumatori saranno comunque resistenti al prodotto locale, con il conseguente calo delle vendite. Nel caso fossero positive, invece, che ben vengano i divieti, ma che si pensi anche a come risarcire il settore, l'unico a fare le spese di un incendio che, come sembra, avrebbe addirittura origine dolosa».
Dichiarare lo stato di calamità su tutto il territorio comunale di Tollo: è quanto chiede il sindaco, Angelo Gialloreto, all'assessore regionale all'Agricoltura, Mauro Febbo, al presidente, Gianni Chiodi, e al Ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia.«A seguito – scrive Gialloreto nella sua missiva – dell’andamento stagionale particolarmente sfavorevole alle culture agrarie, caratterizzata da una elevata piovosità e conseguente persistente umidità, si rilevano cospicui danni che si possono quantificare in una perdita di oltre il 40% delle produzioni vitivinicole. In particolare le condizioni climatiche hanno favorito l’insorgenza e la diffusione di malattie fungine della vite (peronospora); a poco sono servite le azioni di prevenzione e difesa poste in atto dagli agricoltori, che hanno dovuto eseguire il doppio degli interventi di difesa con conseguente raddoppio dei costi sostenuti rispetto alle condizioni di ordinarietà. Oltre al danno quantitativo sopracitato, si rileva un deterioramento delle caratteristiche qualitative delle produzioni vitivinicole nel comprensorio. Si richiede, pertanto», ha concluso Gialloreto, «di dichiarare lo stato di calamità, previa verifica dei danni provocati dagli eventi sopracitati con straordinari interventi risarcitori a favore delle imprese agricole».
Fonte:Primadanoi.it
17 luglio 2009
INCENDI: LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE DELLA C.I.A.
Presentata oggi a Roma la Campagna promossa dai Vas (Verdi ambiente e società) in collaborazione con la Cia. Dal 2000 al 2008 la media annua degli incendi (7.395) è calata di un terzo rispetto a quella dei due decenni precedenti. I presidenti Guido Pollice e Giuseppe Politi, evidenziano l’esigenza di combattere e contrastare le fiamme che rappresentano una vera e drammatica “piaga” per il grande patrimonio forestale, con oltre 10 milioni di ettari, pari a più del 30 per cento del territorio nazionale. Attivato un numero verde (800.866158) per raccogliere le segnalazioni di turisti, agricoltori, cittadini sulle realtà di degrado ed abbandono delle aree verdi e sulle aree a rischio di incendi e di danno ambientale.
La prevenzione ha permesso in questi ultimi anni di ridurre in maniera drastica sia il numero degli incendi che i danni causati dalle fiamme al nostro patrimonio forestale e agro-rurale. Un’opera che ha permesso di “salvare” in otto anni oltre 500 mila ettari boschivi e di campagna e di evitare una “catastrofe” da più di 100 miliardi di euro. Non solo. Dal 2000 al 2008 la media annua degli incendi (7.395) è calata di un terzo rispetto a quella dei due decenni precedenti: 11.164 del periodo 1990-1999 e 11.575 del periodo 1980-1989. Tendenza confermata proprio nel 2008 quando si sono verificati complessivamente 5.868 incendi boschivi contro i 18.664 del 1985. Ed è in questo spirito che s’inserisce la campagna nazionale 2009 “Preveniamo gli incendi”, promossa dai Vas (Verdi ambiente e società) in collaborazione con la Cia-Confederazione italiana agricoltori e presentata oggi a Roma dai rispettivi presidenti, Guido Pollice e Giuseppe Politi.
Il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d'Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un'immensa ricchezza per l'ambiente e l'economia, per l'equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. Un patrimonio che -hanno sostenuto i presidenti dei Vas e della Cia- va salvaguardato con la massima determinazione. Purtroppo, si assiste ogni anno al tragico spettacolo dell’incendio che manda in fumo migliaia di ettari di bosco, di coltivazioni agricole, di strutture ed edifici, mietendo anche vite umane. Incendio che molto spesso è dovuto a cause dolose, legate alla speculazione edilizia, o all'incuria e alla disattenzione dell'uomo. E gli effetti per l'equilibrio naturale sono devastanti e i tempi per il riassetto dell'ecosistema molto lunghi e costosi.
Fortunatamente, negli ultimi anni, anche grazie ad una decisa campagna di sensibilizzazione e di prevenzione e ad una migliore organizzazione del complesso apparato antincendio delle Regioni e dello Stato, il rischio, pur sempre molto alto, appare in netta diminuzione: si è passati dai 190.640 ettari bruciati nel 1985 ai 44.591 ettari nel 2008.
La collaborazione tra Vas e Cia in questo particolare settore si sviluppa da tre anni e, attraverso una serie iniziative, è tesa a combattere una vera e drammatica “piaga” per i boschi italiani che rappresentano un grande patrimonio, con oltre 10 milioni di ettari, pari a più del 30 per cento del territorio nazionale.
Ambientalisti ed agricoltori, dunque, insieme in una concreta e costante azione preventiva, che si è dimostrata la migliore arma contro gli incendi. Non solo. Si tratta di un impegno forte che parte da un preciso punto fermo: il contenimento delle aggressioni all’ambiente non possono oggi prescindere dal potenziamento delle attività di contrasto dei reati, congiunte in modo sinergico ad un processo di sensibilizzazione della pubblica opinione nei confronti dei valori della natura e del territorio agro-forestale, quale patrimonio comune da difendere con la collaborazione dell’intera collettività.
La campagna di prevenzione Vas e Cia, insieme a tutte le altre importanti iniziative promosse dal Corpo Forestale, dai ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Ambiente, dalla Protezione Civile, dai Vigili del Fuoco, dalle Regioni, hanno permesso, in questi anni, di ottenere buoni risultati nella lotta al fuoco e ai piromani. Questo, tuttavia, non deve far abbassare la guardia. Bisogna -hanno affermato Pollice e Politi- continuare nell’azione, perseguendo un preciso obiettivo: quello che “prevenire è sempre meglio che spegnere”.
La campagna nazionale di Vas e Cia, dedicata alla salvaguardia e alla promozione del nostro immenso patrimonio boschivo, si articola attraverso iniziative di sensibilizzazione, educazione e formazione sulla sostenibilità ambientale, sulla qualità dello sviluppo, sulla cittadinanza attiva e sul rapporto tra il mondo agricolo e il territorio. Sono stati avviati anche percorsi di formazione, aggiornamento e occasioni di incontro e di dibattito. Vengono sviluppate attività di ricerca, sperimentazione, come sostegno alla lotta ed alla prevenzione degli incendi. Sono stati, inoltre, elaborati materiali informativi e percorsi conoscitivi sulle cause e relativi danni causati dagli incendi.
La campagna di Vas e Cia -hanno annunciato Pollice e Politi- vedrà anche quest’anno l’utilizzazione di uno strumento di allerta rapido, attraverso l’attivazione di un numero verde (800.866158) supportato da uno staff di tecnici che accoglieranno le segnalazioni di turisti, agricoltori, cittadini sulle realtà di degrado ed abbandono delle aree verdi e sulle aree a rischio di incendi e di danno ambientale.
La prevenzione ha permesso in questi ultimi anni di ridurre in maniera drastica sia il numero degli incendi che i danni causati dalle fiamme al nostro patrimonio forestale e agro-rurale. Un’opera che ha permesso di “salvare” in otto anni oltre 500 mila ettari boschivi e di campagna e di evitare una “catastrofe” da più di 100 miliardi di euro. Non solo. Dal 2000 al 2008 la media annua degli incendi (7.395) è calata di un terzo rispetto a quella dei due decenni precedenti: 11.164 del periodo 1990-1999 e 11.575 del periodo 1980-1989. Tendenza confermata proprio nel 2008 quando si sono verificati complessivamente 5.868 incendi boschivi contro i 18.664 del 1985. Ed è in questo spirito che s’inserisce la campagna nazionale 2009 “Preveniamo gli incendi”, promossa dai Vas (Verdi ambiente e società) in collaborazione con la Cia-Confederazione italiana agricoltori e presentata oggi a Roma dai rispettivi presidenti, Guido Pollice e Giuseppe Politi.
Il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d'Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un'immensa ricchezza per l'ambiente e l'economia, per l'equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. Un patrimonio che -hanno sostenuto i presidenti dei Vas e della Cia- va salvaguardato con la massima determinazione. Purtroppo, si assiste ogni anno al tragico spettacolo dell’incendio che manda in fumo migliaia di ettari di bosco, di coltivazioni agricole, di strutture ed edifici, mietendo anche vite umane. Incendio che molto spesso è dovuto a cause dolose, legate alla speculazione edilizia, o all'incuria e alla disattenzione dell'uomo. E gli effetti per l'equilibrio naturale sono devastanti e i tempi per il riassetto dell'ecosistema molto lunghi e costosi.
Fortunatamente, negli ultimi anni, anche grazie ad una decisa campagna di sensibilizzazione e di prevenzione e ad una migliore organizzazione del complesso apparato antincendio delle Regioni e dello Stato, il rischio, pur sempre molto alto, appare in netta diminuzione: si è passati dai 190.640 ettari bruciati nel 1985 ai 44.591 ettari nel 2008.
La collaborazione tra Vas e Cia in questo particolare settore si sviluppa da tre anni e, attraverso una serie iniziative, è tesa a combattere una vera e drammatica “piaga” per i boschi italiani che rappresentano un grande patrimonio, con oltre 10 milioni di ettari, pari a più del 30 per cento del territorio nazionale.
Ambientalisti ed agricoltori, dunque, insieme in una concreta e costante azione preventiva, che si è dimostrata la migliore arma contro gli incendi. Non solo. Si tratta di un impegno forte che parte da un preciso punto fermo: il contenimento delle aggressioni all’ambiente non possono oggi prescindere dal potenziamento delle attività di contrasto dei reati, congiunte in modo sinergico ad un processo di sensibilizzazione della pubblica opinione nei confronti dei valori della natura e del territorio agro-forestale, quale patrimonio comune da difendere con la collaborazione dell’intera collettività.
La campagna di prevenzione Vas e Cia, insieme a tutte le altre importanti iniziative promosse dal Corpo Forestale, dai ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Ambiente, dalla Protezione Civile, dai Vigili del Fuoco, dalle Regioni, hanno permesso, in questi anni, di ottenere buoni risultati nella lotta al fuoco e ai piromani. Questo, tuttavia, non deve far abbassare la guardia. Bisogna -hanno affermato Pollice e Politi- continuare nell’azione, perseguendo un preciso obiettivo: quello che “prevenire è sempre meglio che spegnere”.
La campagna nazionale di Vas e Cia, dedicata alla salvaguardia e alla promozione del nostro immenso patrimonio boschivo, si articola attraverso iniziative di sensibilizzazione, educazione e formazione sulla sostenibilità ambientale, sulla qualità dello sviluppo, sulla cittadinanza attiva e sul rapporto tra il mondo agricolo e il territorio. Sono stati avviati anche percorsi di formazione, aggiornamento e occasioni di incontro e di dibattito. Vengono sviluppate attività di ricerca, sperimentazione, come sostegno alla lotta ed alla prevenzione degli incendi. Sono stati, inoltre, elaborati materiali informativi e percorsi conoscitivi sulle cause e relativi danni causati dagli incendi.
La campagna di Vas e Cia -hanno annunciato Pollice e Politi- vedrà anche quest’anno l’utilizzazione di uno strumento di allerta rapido, attraverso l’attivazione di un numero verde (800.866158) supportato da uno staff di tecnici che accoglieranno le segnalazioni di turisti, agricoltori, cittadini sulle realtà di degrado ed abbandono delle aree verdi e sulle aree a rischio di incendi e di danno ambientale.
Fonte: Ufficio Stampa C.I.A.
14 luglio 2009
REGIONE ABRUZZO, CONSEGNATI NUOVI MEZZI AD ASSOCIAZIONI
"Per finalità di Protezione Civile" così si legge nel documento ufficiale della Giunta regionale, " connesse alla gestione dell'emergenza terremoto in atto nella città dell'Aquila e nei comuni limitrofi", l'assessore al ramo, Daniela Stati, ha consegnato questa mattina, a L'Aquila, automezzi ad associazioni di volontariato. In particolare, si tratta di un'assegnazione di mezzi in comodato d'uso gratuito e temporaneo ad associazioni iscritte all'albo regionale di Protezione Civile per supporto alle operazioni di assistenza alle popolazioni terremotate. "Una sorta di riconoscimento per quelle associazioni che si sono distinte fin dalle prime ore successive all'evento sismico del 6 aprile scorso - ha commentato l'Assessore - risultando di fondamentale apporto alla Protezione Civile per tutte le attività necessarie di assistenza. Un riconoscimento, si, ma anche un sostegno - ha spiegato Stati - per consentire loro di continuare a svolgere lodevoli quanto preziose attività di volontariato". Queste le sei associazioni che hanno ricevuto in consegna i mezzi di Protezione Civile: Pivec di Tornimparte (AQ), Grisù di Scoppito (AQ), ANA sez. Abruzzi, ANPANA di Barete (AQ), GCPC Valle del Campanaro di Poggio Picenze (AQ), Nuova Acropoli di L'Aquila.
LE MEDAGLIE DEI GIOCHI ALLA PROTEZIONE CIVILE
Medaglie e attestati per il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Roccamorice, nato da meno di un anno e già molto operativo in zona e nelle aree terremotate, per l'impegno mostrato ai Giochi del Mediterraneo. Il gruppo è stato impegnato in particolare nel servizio di sicurezza e sorveglianza del palazzetto dello sport e dello stadio di Lanciano, e per questo ha ricevuto, oltre che un attestato di riconoscimento, le tre medaglie olimpiche, oro, argento e bronzo, insieme ai gagliardetti dei Giochi. I premi hanno riguardato anche altre associazioni di protezione civile della provincia di Pescara e non, coordinate per l'occasione dei Giochi, da Franco Giovagnoli, presidente del Modavi di Pescara. "Siamo molto soddisfatti, questi premi ci ripagano dell'enorme impegno di questo periodo", commenta Stefano Di Giovanni, responsabile operativo del Gruppo di Roccamorice. "Nonostante siamo nati da poco e possiamo contare su un numero non grande di iscritti - il nostro è un piccolo paese - siamo riusciti a portare avanti tutti gli impegni nell'ambito dei Giochi senza trascurare la presenza nelle zone terremotate dell'Aquila, che assicuriamo tutti i giorni dal 6 aprile".
Fonte: IlCentroLE ASSOCIAZIONI INTERVENUTE
I XVI Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009 sono stati un successo grazie anche all'operosità delle numerose associazioni intervenute per questo evento internazionale. Citiamo di seguito le associazioni ed i loro rappresentanti che sono intervenuti e premiati con dei riconoscimenti dal Comitato Organizzatore dei Giochi:
Franco Giovagnoli, responsabile della Protezione Civile MODAVI di Pescara; Livio D’Orazio, del MODAVI di Spoltore; Frediano Cafarelli, responsabile dell’associazione MODAVI di Popoli; Diana Narcisi, responsabile dell’associazione Nuova Acropoli; Fabrizio Eliseo, dell’associazione Croce Amica; Antonio Giovannelli, responsabile del corpo provinciale G.E.V. “Chieti”; Andrea Gallerati, il responsabile dell’associazione “Corpo Volontari Protezione Civile Montesilvano”; Antonio Mancini, responsabile dell’associazione “Nucleo Operativo Teate”; Federico D’Incecco dell’Associazione Nazionale Carabinieri nucleo di protezione civile; Giuseppe Rosati del Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile di Roccamorice; Fabio Ferrante, il responsabile del Gruppo Comunale di Protezione civile di Lettomanoppello, ed infine Umberto Spineti, responsabile dell’Associazione Nazionale Carabinieri del nucleo protezione civile di Chieti. 13 luglio 2009
IN ARRIVO L'EMERGENZA CALDO
Di seguito riportiamo integralmente la situazione meteorologica estesa da Giovanni De Palma di ABRUZZO METEO.it.
"La situazione meteorologica attuale e' caratterizzata dalla presenza di un'area di alta pressione posizionata sul Mediterraneo centrale, in ulteriore rinforzo nel corso dei prossimi giorni, soprattutto sulla nostra Penisola, dove e' atteso l'arrivo di un'ondata di calore provocata da una progressiva estensione dell'anticiclone subtropicale, ben strutturato anche in quota, che manterra' condizioni di tempo stabile anche nel corso dei prossimi giorni, specie al centro-sud, mentre sull'arco alpino sono attesi occasionali fenomeni di instabilita' provocati dal passaggio di sistemi nuvolosi sull'Europa centro occidentale che sfioreranno le nostre regioni settentrionali. Sta per aprirsi, dunque, una fase meteorologica caratterizzata da temperature decisamente elevate, specie nei prossimi giorni, anche sulla nostra Regione, con valori massimi che, stando ai dati attuali, potranno raggiungere e, in alcuni casi, superare i +36.+38 gradi, specie nelle principali valli (Val Vomano, Val Pescara, Val di Sangro e nella Valle Peligna), mentre l'aumento sara' piu' contenuto lungo la fascia costiera grazie alle brezze marine che, tuttavia, provocheranno un deciso aumento dei tassi di umidita' con conseguente disagio fisico. A tal proposito si consiglia di evitare una completa esposizione ai raggi solari durante le ore centrali della giornata e nel primo pomeriggio, soprattutto alle persone anziane e ai bambini, a causa del caldo e dei raggi ultravioletti, la cui intensita' sara' molto elevata nei prossimi giorni. Per consultare l'intensita' dei raggi ultravioletti (UV Index) si consiglia di visitare il seguente link: http://www.abruzzometeo.it/montesilvano.html . Alla base dei dati attuali, inoltre, si denota una possibile tregua del caldo nel corso del prossimo fine settimana, tuttavia si tratta di una tendenza che dovra' essere necessariamente confermata nei prossimi giorni."
BERTOLASO, IL BURBERO DELLE EMERGENZE
Uomo di polso, il proconcole della Protezione civile. Ma uomo vincente. Guido Bertolaso, sottosegretario alle emergenze e ai grandi eventi, è senz'altro uno degli artefici del successo, almeno per l'aspetto organizzativo, del vertice G8 a L'Aquila. La sua polo blu con le insegne della Protezione civile e dell'Italia sono ormai una divisa famosa. E non solo per questi tre giorni aquilani. Bertolaso l'ha portata in giro per il mondo insieme all'eccellenza italiana nei soccorsi in varie parti del pianeta. Lo tsunami tra tutte. Medico esperto di malattie tropicali, condive con Obama, il Papa e Veltroni una passione per l'Africa. e lui laggiù c'è stato ad aiutare popolazioni afflitte da epidemie ormai dimenticate alle nostre latitudini.
Chi lo ha conosciuto ai tempi del camice bianco lo ricorda come uomo di grande impegno ma «con un caratteraccio» che preferisce una discussione animata alla diplomazia. Guido Bertolaso, lontano ideologicamente da Silvio Berlusconi ne condivide la stessa filosofia di vita. Quella del fare e senza troppe chiacchiere. Del resto, abituato a districarsi tra mille problemi in zone di guerra e di epidemie nel Sud del mondo, Bertolaso ha dovuto ben presto imparare sulla sua pelle che se si vogliono risolvere le situazioni bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
Approda una prima volta alla Protezione civile con il governo Prodi nel 1996. Una breve parentesi poi eccolo vice commissario per il Giubileo 2000 scelto da Francesco Rutelli allora sindaco di Roma. La sala operativa di piazza Adriana all'ombra di Castel Sant'Angelo e del Cupolone, lo studio dei flussi e dei percorsi dei pellegrini sono i prodromi di ben altri eventi che vedranno Bertolaso «conductor» di successo. Incarichi svolti sempre con una squadra affiatata di fedelissimi la cui caratteristica, non è solo quella polo blu, ma la capacità di prendere decisioni immediate e trovare soluzioni in un attimo. «Tutta la macchina si è mossa tre minuti dopo il sisma. A Roma dopo 40 minuti circa. E abbiamo gestito prima da Roma poi da qui a L'Aquila l'emergenza», dirà la mattina del 6 aprile a poche ore dal terremoto che aveva colpito la provincia aquilana. La faccia imbronciata, la voce vagamente roca è abituato ad agire come un generale di fronte al nemico. Siano le eruzioni dell'Etna o dello Stromboli, i rifiuti o un evento ciclopico come la morte di Giovanni Paolo II.
Al comando di un'armata: Guido Bertolaso dispone delle parole magiche per far alzare in volo jet ed elicotteri, mobilitare eserciti ed espropiare aree, ha come obiettivo quello di risolvere le situazioni. La sua vita è una sfida continua, forse anche con se stesso. Non si risparmia e pretende lo stesso non solo dai collaboratori ma tutti coloro che lavorano per lui. Bertolaso viene chiamato da Silvio Berlusconi a dirigere la Protezione civile dopo lo scandalo della missione Arcolbaleno in Albania. Bertolaso accetta ma fa piazza pulita senza mezzi termini. E qualche dissidio si avverte anche con il premier e Gianni Letta. Ma il fare e i risultati appianano tutto.
Guido Bertolaso è dovunque con ogni governo. Mercenario dell'efficenza, guarda a una sola bandiera: quella tricolore che ostenta sul braccio. Genio silenzioso che esaudisce i desideri del Cavaliere. Gestisce fondi, appalti e acquisti senza troppe carte bollate. È l'uomo dei lavori sporchi e dell'emergenze infinite. Così rischia di affogare nel mare di rifiuti che assedia la Campania. Vacilla, fugge da direttore della Protezione civile ma poi torna forte di nuovi poteri: sottosegretario e spiana detrattori e cumuli di spazzatura. Troppo potere e soprattutto uomo troppo distante da quell'Italia pasticciona e pressapochista vista finora. Così Bertolaso si tira dietro invidie e rancori.
Oggi è inseguito da almeno tre Procure. I suoi collaboratori gettati in cella e poi rilasciati. Ma lui tira diritto. E i suoi collaboratori dietro a lui: perché la squadra è una e non si abbandona. Un'emergenza dietro l'altra. Polemiche e critiche fanno parte del gioco. Qualcuno ne chiede le dimissioni dopo il sisma a L'Aquila. «Non l'ha previsto», sostengono. Guido Bertolaso con grinta ribatte alle accuse e taglia corto deve risolvere i problemi per 60 mila persone e ci sono i dispersi da trovare. La sua tenacia e il suo cuore gli fanno tirare fuori dal cilindro la decisione di trasferire il G8 da La Maddalena a L'Aquila. Persino Silvio Berlusconi sgranò gli occhi all'idea e pensò a una furbata perché in Sardegna i lavori erano in ritardo. Bertolaso senza timori: «A La Maddalena è tutto in ordine e lo sarà anche a L'Aquila». Così è stato.
(Maurizio Piccirilli)
Chi lo ha conosciuto ai tempi del camice bianco lo ricorda come uomo di grande impegno ma «con un caratteraccio» che preferisce una discussione animata alla diplomazia. Guido Bertolaso, lontano ideologicamente da Silvio Berlusconi ne condivide la stessa filosofia di vita. Quella del fare e senza troppe chiacchiere. Del resto, abituato a districarsi tra mille problemi in zone di guerra e di epidemie nel Sud del mondo, Bertolaso ha dovuto ben presto imparare sulla sua pelle che se si vogliono risolvere le situazioni bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
Approda una prima volta alla Protezione civile con il governo Prodi nel 1996. Una breve parentesi poi eccolo vice commissario per il Giubileo 2000 scelto da Francesco Rutelli allora sindaco di Roma. La sala operativa di piazza Adriana all'ombra di Castel Sant'Angelo e del Cupolone, lo studio dei flussi e dei percorsi dei pellegrini sono i prodromi di ben altri eventi che vedranno Bertolaso «conductor» di successo. Incarichi svolti sempre con una squadra affiatata di fedelissimi la cui caratteristica, non è solo quella polo blu, ma la capacità di prendere decisioni immediate e trovare soluzioni in un attimo. «Tutta la macchina si è mossa tre minuti dopo il sisma. A Roma dopo 40 minuti circa. E abbiamo gestito prima da Roma poi da qui a L'Aquila l'emergenza», dirà la mattina del 6 aprile a poche ore dal terremoto che aveva colpito la provincia aquilana. La faccia imbronciata, la voce vagamente roca è abituato ad agire come un generale di fronte al nemico. Siano le eruzioni dell'Etna o dello Stromboli, i rifiuti o un evento ciclopico come la morte di Giovanni Paolo II.
Al comando di un'armata: Guido Bertolaso dispone delle parole magiche per far alzare in volo jet ed elicotteri, mobilitare eserciti ed espropiare aree, ha come obiettivo quello di risolvere le situazioni. La sua vita è una sfida continua, forse anche con se stesso. Non si risparmia e pretende lo stesso non solo dai collaboratori ma tutti coloro che lavorano per lui. Bertolaso viene chiamato da Silvio Berlusconi a dirigere la Protezione civile dopo lo scandalo della missione Arcolbaleno in Albania. Bertolaso accetta ma fa piazza pulita senza mezzi termini. E qualche dissidio si avverte anche con il premier e Gianni Letta. Ma il fare e i risultati appianano tutto.
Guido Bertolaso è dovunque con ogni governo. Mercenario dell'efficenza, guarda a una sola bandiera: quella tricolore che ostenta sul braccio. Genio silenzioso che esaudisce i desideri del Cavaliere. Gestisce fondi, appalti e acquisti senza troppe carte bollate. È l'uomo dei lavori sporchi e dell'emergenze infinite. Così rischia di affogare nel mare di rifiuti che assedia la Campania. Vacilla, fugge da direttore della Protezione civile ma poi torna forte di nuovi poteri: sottosegretario e spiana detrattori e cumuli di spazzatura. Troppo potere e soprattutto uomo troppo distante da quell'Italia pasticciona e pressapochista vista finora. Così Bertolaso si tira dietro invidie e rancori.
Oggi è inseguito da almeno tre Procure. I suoi collaboratori gettati in cella e poi rilasciati. Ma lui tira diritto. E i suoi collaboratori dietro a lui: perché la squadra è una e non si abbandona. Un'emergenza dietro l'altra. Polemiche e critiche fanno parte del gioco. Qualcuno ne chiede le dimissioni dopo il sisma a L'Aquila. «Non l'ha previsto», sostengono. Guido Bertolaso con grinta ribatte alle accuse e taglia corto deve risolvere i problemi per 60 mila persone e ci sono i dispersi da trovare. La sua tenacia e il suo cuore gli fanno tirare fuori dal cilindro la decisione di trasferire il G8 da La Maddalena a L'Aquila. Persino Silvio Berlusconi sgranò gli occhi all'idea e pensò a una furbata perché in Sardegna i lavori erano in ritardo. Bertolaso senza timori: «A La Maddalena è tutto in ordine e lo sarà anche a L'Aquila». Così è stato.
(Maurizio Piccirilli)
FONTE: IlTempo.it
10 luglio 2009
FORZE NUOVE
La seduta di giunta comunale avvenuta ieri, dopo mesi di gestazione amministrativa ha sancito, di fatto, l'entrata nel Gruppo Comunale di Protezione Civile a tutti quei cittadini che fino allo scorso mese di marzo avevano presentato domanda di iscrizione. Nell'elenco di seguito riportato sono indicati i nominativi dei nuovi iscritti: Paolini Valter, Grassi Nicola, Iezzi Luigi, Simone Vincenzo, Cusano Domenicantonio, Falasca Ercole, Rapino Alessandra, Sulpizio Dario, D'Arielli Roberto, Di Peco Franco, Palladinetti Armando, Mennillo Ivo. Purtroppo, per altre 10 persone, non è stata possibile l'iscrizione per motivi di bilancio come motiva l'amministrazione civica. E sono: Meraglia Ylenia, Spadaccini Nicola, De Francesco Domenico, D'Emilio Roberto, Mineccia Nicola, Marrongelli Claudia, Viani Martina, Paolini Pier Paolo, Iacone Ugo, Angelucci Roberto. I nuovi volontari si affiancheranno da oggi alla "vecchia guardia" che, nonostante passi un periodo molto sfortunato, ricordiamo che da poco si è dimesso il coordinatore del Gruppo Alberto Sgavicchia, ha sempre garantito la propria disponibilità nello svolgere servizi di protezione civile. Per i neo-volontari che nel frattempo abbiamo avuto un ripensamento e vogliono rinunciare, possono presentare disdetta presso l'ufficio comunale di protezione civile. Per concludere non resta che augurare a tutti i nostri nuovi colleghi buona fortuna e sopratutto di avere un dose di infinita di pazienza per i problemi che che dovranno affrontare per il Gruppo.
09 luglio 2009
VERSO UN SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
Riporto con molto piacere sul blog il pensiero di questo volontario della Regione Marche, Simone Sensi, che apre una riflessione seria su come ad oggi, debba svolgersi il lavoro di un gruppo di protezione civile e quali debbano essere i presupposti base per poter lavorare.
Per gli enti locali sono indispensabili le professionalità e la competenza dei volontari. La Protezione Civile, nel nostro Paese e nella nostra Regione, è stata a lungo - specialmente a livello locale - una sorta di Cenerentola. Gli enti e i gruppi di volontariato sono stati a lungo visti come quelli che intervenivano dopo le catastrofi per montare tende e servire pasti. Una serie di eventi, alcuni catastrofici, altri no, hanno portato ad un'ampliamento della percezione di cosa sia la Protezione Civile e delle utilità e dei benefici che un sistema funzionante apporta alla comunità. Il terremoto del 1997 in Umbria e Marche, il Giubileo del 2000, la morte ed i funerali di Giovanni Paolo II, sono gli eventi che hanno portato ad un drammatico cambiamento del sistema di protezione civile: nuovi compiti, un più ampio ruolo nella vita sociale, diverso posizionamento nella società del volontario. Da cui, apro e chiudo una parentesi, discendono una serie di oneri in capo a chi fa protezione civile, obblighi (anche etici e morali) di essere preparato, disponibile, corretto, serio, dignitoso. Pian piano, si fa strada anche negli Enti Locali la consapevolezza che un sistema comunale di protezione civile è indispensabile, che le sue funzioni, competenze, poteri devono spaziare dal prima al dopo l'evento di protezione civile (sia esso una catastrofe o un grande evento), che le caselle, sia a livello tecnico che politico, devono essere ricoperte da persone che abbiano la competenza e la visione necessarie a guidare una macchina complessa, delicata ed importantissima. Ritengo positivo, in questa ottica, che anche i Comuni più piccoli decidano di affidarsi a persone di esperienza nel campo della protezione civile e formulo i miei migliori auguri di buon lavoro a chi è stato chiamato a rivestire nuovi ed impegnativi ruoli istituzionali.
Fonte: Spoletonline.com
08 luglio 2009
LA VARIANTE ANAS FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI
L’acqua, che trapassa, che si infila e che crea pozze. Muri zeppi di acqua, macchie, pozzanghere improvvise, melma, fango. Cosa succede alle gallerie della nuovissima variante Anas? Quella stessa acqua non dà scampo nemmeno a strutture iperaccessoriate come le nuovissime gallerie terminate nell’estate 2007 e costate complessivamente 176 milioni di euro. Chi percorre quotidianamente le due gallerie in questione, può vedere, anche in giornate splendide, il cartello luminoso:«attenzione, acqua in carreggiata». Pozze d’acqua e melma lunghe anche 100 metri sono una enorme insidia per gli automobilisti che ogni giorno transitano nelle gallerie “San Silvestro” (3600 metri) e “Le Piane” (1900 metri). Oltre all’allarme sicurezza (l’acqua è su entrambi i lati di una carreggiata già di per sé pericolosa perché a doppio senso di marcia), la costante presenza dell’acqua negli avveniristici tunnel dovrebbe far drizzare i capelli agli ingegneri progettisti. Non può trattarsi solo di umidità per due semplici ragioni: non provocherebbe pozze di melma e detriti e le pareti delle gallerie non sarebbero bagnate fino a 2 metri di altezza. Così anche “l’uomo di strada” sgrana gli occhi e intuisce che ci potrebbe essere qualche infiltrazione, una falla da qualche parte. Ed i tecnici sanno che l’acqua nelle gallerie è sintomo di qualche patologia grave che a lungo andare causa l’indebolimento delle strutture. Nel comunicato per l’inaugurazione della galleria “San Silvestro”, il 20 luglio 2007, l’Anas aveva snocciolato tutti i numeri e i dettagli della “sicurezza”. Fiori all’occhiello della nuova opera sono: «un nuovo sofisticato sistema di telecontrollo di ultima generazione che, - si legge nella nota dell’Anas - oltre a regolare la gestione del traffico a distanza, provvede al monitoraggio della qualità dell’aria, gestisce la ventilazione in modo autonomo; controlla l’illuminazione interna e controlla i semafori e i pannelli a messaggio variabile presenti agli imbocchi. All’ingresso della galleria è stato inoltre posto un sistema di controllo del traffico, composto da 8 sensori, che forniscono una serie di informazioni sul traffico, segnalando eventuali code, rallentamenti e la velocità media di transito. Particolare attenzione l’Anas ha posto alla sicurezza. All’interno della galleria», si legge ancora nel vecchio comunicato, «sono state installate 35 colonnine di emergenza dotate ciascuna di: 2 tasti per la segnalazione dell’utenza di incidenti che attivano l’accensione dei cartelli retroilluminati di preavviso; tasti di chiamata telefonica rapida per Vigili del Fuoco, 118, Soccorso Stradale e Polizia Stradale; 2 estintori; 1 idrante. È presente inoltre un impianto idrico antincendio ad anello - oltre agli idranti installati nelle colonnine - che alimenta ulteriori 110 idranti (due ogni 50 metri, a destra ed a sinistra della carreggiata)». Le misure per fronteggiare la “minaccia idrica” non vengono menzionate, anche perché un impianto di drenaggio è nella routine di un’opera di questo genere. A non rientrare nella routine, però, è la portata delle presunte infiltrazioni. Il fatto che il sistema di drenaggio non riesca ad arginare il problema in tutta tranquillità dovrebbe dare la misura della rilevanza della vicenda. Nel febbraio scorso le due gallerie soggette ad allagamenti erano state chiuse per qualche giorno per «interventi di manutenzione programmati dall’Anas». Ma già poche settimane dopo la pomposa inaugurazione (dopo decenni di dibattiti e lentezze) una delle gallerie era stata chiusa per intervenire sulla carreggiata e creare un pozzetto sempre per problemi legati all’acqua. Per la galleria “Le piane” gli interventi furono diretti, oltre alla segnaletica e agli impianti, anche alla sistemazione dei pozzetti per la raccolta delle acque piovane. Questo era già il secondo tentativo di eliminare le pericolose pozze dai tunnel.
Fonte: PRIMADANOI.it
07 luglio 2009
TORREVECCHIA TEATINA, DRAMMA DURANTE I FUOCHI PIROTECNICI
Sfiorata la tragedia domenica sera verso le ore 23 a Torrevecchia Teatina, mentre si tenevano i festeggiamenti in onore della “Madonna della Libera” nella Frazione Torre. Un folto gruppo di persone si era già messo in postazione per ammirare lo spettacolo pirotecnico allestito e preparato dalla “Fire Flash” di Pescara. All’inizio è filato tutto liscio: la batteria da 100 colpi posizionata in aperta campagna a circa quaranta metri dalla folla è “scoppiata” regolarmente. Ma all’improvviso l’ultimo colpo anziché partire verso l’alto si è mosso orizzontalmente andando a colpire un gruppo di spettatori. Tra il panico generale sono arrivate alcune ambulanze che hanno trasportato i feriti ritenuti più gravi mentre altri sono stati portati con le auto. Quattro sono arrivati al nosocomio di Ortona, altrettanti a Pescara e 9 a Chieti. Al termine della serata si sono contati 17 feriti, nessuno in modo grave, con prognosi comprese tra 7 (ben 9) e 25 (solo una donna di 69 anni) giorni. Tra i feriti anche un nucleo familiare con una bimba di 3 anni alla quale sono stati prescritti 15 giorni di prognosi. I militari della Stazione di Chieti insieme al nucleo Operativo e Radiomobile, hanno raggiunto immediatamente il luogo dell’evento e hanno raccolto testimonianze che hanno confermato univocamente la dinamica. I militari, dopo aver verificato la regolarità delle varie autorizzazioni (compreso il sopralluogo dei Vigili del Fuoco regolarmente eseguito prima della manifestazione), hanno sequestrato l’attrezzatura utilizzata dal fuochista e i residui della batteria di colpi. E’ stato anche identificato il legale rappresentante della “Fire Flash” di Pescara al quale il comitato organizzatore aveva commissionato lo spettacolo pirotecnico, nonché l’operatore che ha eseguito gli spari. Le loro posizioni sono al vaglio della Procura della Repubblica di Chieti che aprirà al riguardo un fascicolo.
Fonte:PRIMADANOI.it
06 luglio 2009
NOTTE BIANCA OK, I PARCHEGGI NO
Sabato 4 luglio Francavilla al mare ha iniziato ufficialmente la stagione estiva con il "botto". Infatti nelle vie cittadine del centro della città adriatica si sono riversate centinaia di persone per la notte bianca dei saldi. Per gli operatori commerciali affari a gonfie vele dunque, mentre tra un negozio e l'altro si alternavano gruppi musicali. Manifestazione che ha richiamato anche dai centri limitrofi molte persone ed anche turisti. Il traffico ha retto bene ma ad andare in tilt sono stati i parcheggi di Via Fiume e quello limitrofo alla chiesa di S.Liberata che non sono bastati. Di conseguenza si sono registrati numerosi casi di parcheggio selvaggio e difficoltà di transito per i pedoni sui marciapiedi. Vedi Via Alento e Via C.Colombo. Un campanello d'allarme quindi da tenere in considerazione ed un problema da risolvere per il prosieguo della stagione con i suoi tanti eventi di richiamo turistico come il Ferragosto Francavillese.
03 luglio 2009
PROTEZIONE CIVILE REGIONE ABRUZZO: ATTIVI NUOVI NUMERI
Sono attivi i nuovi numeri della Sala Operativa e del Centro Funzionale della Regione Abruzzo. Infatti, in seguito all'emergenza sismica del 6 aprile 2009, la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.) ed il Centro Funzionale d'Abruzzo, che erano ubicati presso la Reiss Romoli, ora a disposizione dell'Università di L'Aquila, sono stati trasferiti nei locali di Palazzo Silone, Via Leonardo da Vinci, 6 (nella foto). "Siamo riusciti in poco tempo - dice l'Assessore alla Protezione Civile Daniela Stati - evitando qualsiasi disservizio, a spostare le nostre strumentazioni della Sala Operativa e del Centro Funzionale, per permettere all'Università di trovare gli spazi necessari per riprendere le fondamentali attività. Un grazie a tutti coloro che si sono adoperati per dare continuità ai servizi".
In elenco i nuovi numeri di riferimento:
- Sala Operativa e Centro Funzionale 0862/313046;
- Sala Operativa CFS 1 0862/311530;
- Sala Operativa VVFF 0862.319906;
- Sala Operativa Esercito 0862.313068;
- Sala Operativa Fax 1 0862.313060;
- Sala Operativa Fax 2 0862.311187;
- Sala Operativa Volontariato 1 0862.311526;
- Sala Operativa Verde 1 800.861016;
- Sala Operativa Verde 2 800.861046
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