31 dicembre 2009

AUGURI A TUTTI VOI



A tutti i volontari del GCVPC di Francavilla al Mare, all'Amministrazione Comunale e a tutta la cittadinanza buon 2010!

11 dicembre 2009

PINETO SI ESERCITA A "SANTA LUCIA 2009"



Giornata dedicata all’esercitazione e alle simulazioni di Protezione Civile quella in programma domenica prossima, 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. Ed è proprio “Esercitazione Santa Lucia 2009” l’iniziativa organizzata dall’Anpas Abruzzo con la collaborazione del Comune di Pineto e del gruppo volontari della Protezione Civile pinetese che vedrà impegnati oltre 200 volontari, 30 mezzi, una colonna mobile che arriverà da L’Aquila, 3 tende da campo, una cucina da campo di oltre 16 metri quadrati e persino un elicottero.
Il coordinamento locale è stato affidato a Biagio Castagna, responsabile della Protezione Civile di Pineto che si è distinta in questi ultimi tempi per vari interventi, a cominciare dal sostegno ai terremotati aquilani che subito dopo il sisma si riversarono nel territorio pinetese e all’emergenza allagamenti della scorsa primavera nella zona di Scerne con l’esondazione del fiume Vomano.
Domenica prossima la simulazione prevederà anche l’utilizzo di “cavie” rendendo l’esercitazione una situazione di emergenza del tutto reale.
Verrà evacuato il palazzo comunale, si procederà con un intervento di emergenza in uno scuolabus, si procederà inoltre con la simulazione di feriti a bordo di un elicottero, oltre che su mezzi convenzionali.
“L’esercitazione denominata “Santa Lucia ‘09” vuole essere la simulazione di tre tipologie d’intervento di soccorso tecnico urgente”, spiega Biagio Castagna, “di gestione dell’emergenza e prima prova tecnica della Colonna Mobile Regionale di Protezione Civile dell’A.N.P.AS. Abruzzo. L’iniziativa richiederà l’impiego di personale specializzato, mezzi ed attrezzature campali di Protezione Civile e Sanitario, in seno alle varie Pubbliche Assistenze della Regione Abruzzo (già inserite nel sistema regionale d’emergenza), oltre l’impiego della Polizia Locale del Comune di Pineto. Si prevede l’evacuazione del Palazzo di Città, a causa di un incendio innescato da una probabile fuori uscita di gas, oltre alla messa in sicurezza dello stesso e dei plessi adiacenti, utilizzando squadre, attrezzature e mezzi specializzati nel soccorso tecnico urgente”.
Verrà allestito un Posto Medico Avanzato il quale con la presenza del personale medico, provvederà alla stabilizzazione ed il trasporto dei civili coinvolti; il tutto coordinato dalla Sala Operativa mobile, la quale gestirà le emergenze. Successivamente, verrà simulato un incidente stradale che coinvolgerà uno scuolabus ed un furgone carico di sostanze pericolose, quindi si interverrà per mettere in sicurezza lo scenario e successivamente inizieranno i soccorsi sanitari del caso. Alla fine degli scenari, il settore sussistenza e vettovagliamento garantito dalla struttura della cucina incorporata alla colonna mobile, provvederà al pranzo.
Fonte:cityrumors.it

01 dicembre 2009

SAN FRANCO, PRONTI I FESTEGGIAMENTI



Nato intorno alla metà dell'XI secolo in un paesino della Calabria, (incerti sono tanto la data quanto il luogo di nascita); la storia narra che l'eremita Franco, amante della religione e della solitudine abbandonò il mondo, ritirandosi in un monastero in Calabria, vicino Cosenza. Lasciata la terra natia e raggiunto l'Abruzzo, si stabilì in un primo tempo nella valle dell'Aventino, in un luogo sperduto vicino Casoli. Con altri eremiti, seguaci dell'ordine Basiliano, si stabilì nella zona dando luogo ad una comunità. I Frati erano sette: Stefano, detto "il Lupo", sepolto a S.Spirito a Majella; Nicola Greco, che riposa a Guardiagrele; Rinaldo, le cui ossa sono conservate a Fallascoso; Giovanni, la cui tomba si trova nell'Abbazia di S. Giovanni in Venere a Fossacesia; Orante, ad Ortucchio; Falco, patrono di Palena; Franco venerato a Francavilla al Mare. Fabbricato un modesto ricovero con annessa chiesa, vi conducevano una vita povera e ascetica. La morte di Nicola Greco segnò la fine del gruppo: nessuno dei superstiti, infatti, volle diventarne il capo. L'eremita Franco giunto a Francavilla, si fermò in una casetta rustica nel Feudo Cerretano, ora detto di S. Pasquale. Condusse una vita di devozione, di santità, di lavoro nei campi (anche a mezzo dell'aratro). Un giorno, trovato morto, sulla nuda terra, stante la fama di santità venne trasportato nella chiesa di S. Elena o di Santa Maria Maggiore. La data della sua morte è il 2 dicembre, la sua festa si celebra anche il 7 maggio, ed il 18 agosto. San Franco è rappresentato con abito da eremita di colore verdognolo, con bella barba e viso ardito; porta un bastone da pellegrino e sopra una mano tiene il paese di Francavilla. Da tempo immemorabile la popolazione lo venera ed a Lui ricorre nelle circostanze più varie e nei pericoli più gravi della vita, sempre con profonda fede.

I FESTEGGIAMENTI




Mercoledì 2 dicembre prossimo la Città di Francavilla ricorderà solennemente il transito di San Franco, suo Patrono.La Parrocchia di Santa Maria Maggiore tiene a precisare che questa è la vera festa liturgica del Santo, in quanto la Chiesa cattolica celebra i suoi Santi nel “dies natalis”, ossia nel giorno della loro morte. Tuttavia il Santo Patrono di Francavilla al Mare viene festeggiato in altre due date: il 7 maggio, in ricordo della sepoltura del suo corpo in Santa Maria Maggiore (1431) e il 18 agosto, per solennizzare il patrocinio sulla Città adriatica. I sacerdoti della Parrocchia, Don Giuseppe De Gregorio e Don Rocco D'Orazio, hanno pensato a partire da quest’anno di riservare le feste del 7 maggio e del 2 dicembre alla cultura e di lasciare spazio alle festività civili e ricreative il 18 agosto.
Al via, quindi, le celebrazioni del 2 dicembre, sulle ali della cultura! Il programma curato dal coordinatore parrocchiale Antonio D’Argento e dai suoi collaboratori prevede incontri qualificati e di grande interesse, accanto ai tradizionali riti religiosi.
Alle ore 09.30, Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti - Vasto, presiederà la Santa Messa alla quale parteciperanno gli studenti della Città che dovranno affrontare gli esami di stato e di licenza media al termine dell’anno; i ragazzi, coordinati dagli insegnati, animeranno la celebrazione con canti e letture. Alla Santa Messa parteciperanno i Sindaci e i Parroci di Casoli, Guardiagrele, Francavilla al Mare, Ortucchio, Palena, Rosello e Torricella Peligna, Città nelle quali sono venerati San Franco e compagni monaci, vissuti in preghiera e umiltà presso la Contrada Prata di Casoli nel X secolo.
Alle ore 11.00, presso il Museo Michetti, avrà luogo una Conferenza dibattito dal tema “San Franco e la comunità di Prata: alle origini del movimento eremitico abruzzese” che ospiterà le relazioni di Maria Carmela Ricci ed Elisio Cipolla, autori dello studio sulla comunità di Prata pubblicato sul sito casoli.org, Sabrina Cimini, Dottore di ricerca in archeologia e antichità post-classiche, Don Rocco D’Orazio, Direttore del Settimanale diocesano “Il nuovo Amico del popolo”; la Conferenza sarà moderata dal giornalista Rai Nino Germano. Alla Conferenza parteciperanno esponenti della politica locale e nazionale, docenti e studenti dell’Università, esponenti del WWF e della Soprintendenza archeologica. Il fine della Conferenza è di dare inizio agli scavi archeologici presso la località del Castello di Prata in Casoli, dove ancora oggi potrebbero trovarsi i resti del monastero basiliano e le reliquie dell’Archimandrita Sant’Ilarione, mai traslate da Prata.
Al pomeriggio, ancora eventi di grande cultura, intrecciati alle tradizioni locali.
Alle ore 16.00 partirà dalla Chiesa dei Santi Angeli Custodi la “Compagnia con i donativi dei frutti della terra” organizzata dalla Contrada Foro, capitanata dal Parroco Don Salvatore Travaglini e dai collaboratori Rocco Storto, Renato Del Ciotto e Antonio Paolini, con la partecipazione in abiti tradizionali delle donne del Coro folk “F. P. Tosti” e dell’Associazione culturale “La collina di Santa Cecilia”; il Corteo sarà accompagnato da un nuovo quadro di San Franco, dipinto da una giovane della Contrada.
Alle ore 18.00, sarà celebrata una Santa Messa da tutti i Parroci della Città, animata dall’Associazione Corale “Giuseppe Verdi” di Teramo, alla quale seguirà la Solenne Processione per le vie della Città alta, accompagnata dalle Autorità civili e militari, dalla Confraternita del SS.mo Sacramento con il suo nuovo Priore Giovanni Di Sipio e dalla Banda di Ancarano. Al rientro della Processione, avrà luogo il tradizionale bacio della reliquia e lo sparo di bombe dal pontile a mare.
A chiusura dei festeggiamenti, alle ore 21.00, il “Coro delle 9” di Pescara darà vita nella Chiesa Madre a un gran Concerto di canti natalizi della tradizione e di canti spiritual.
Tutta la manifestazione è patrocinata dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Chieti e dal Municipio della Città di Francavilla al Mare.
Fonte:www.piazzarossetti.it

PROTEZIONE CIVILE SPA?



La nuova Società che dovrebbe nascere in seguito alla riorganizzazione del Dipartimento della Protezione Civile si dovrebbe chiamare “Protezione Civile servizi spa”, posta sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La costituzione della società è indicata nell’ultima bozza del decreto legge con cui verranno chiuse le principali emergenze in corso (Campania, Abruzzo, Messina). Il testo ripropone anche un’idea che già altre volte in passato era stata presa in considerazione da altri Governi: - l’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali, quasi una tassa a carico di tutti i proprietari di immobili. L’obiettivo della riforma è di concentrare la forza del Dipartimento, che dal primo gennaio 2010, dovrà fare a meno di Guido Bertolaso, sulla sua missione naturale: - la prevenzione delle catastrofi e le emergenze dei soccorsi. Tutto il resto dovrebbe essere affidato a strutture più adatte.


La prima incombenza di cui la Protezione Civile dovrà liberarsi è quella della ricostruzione. In caso di terremoto, superata la fase dei soccorsi, bisogna rimettere in piedi le case. Nello schema proposto, questi compiti non devono più essere svolti da un’amministrazione pubblica, ma da una società per azioni. La SpA , e quindi la Protezione Civile sarebbe così alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei Ministri, anche se rimane da capire come si concilierà la rapidità delle pratiche con le regole europee sugli appalti pubblici. Ma si può privatizzare l’emergenza e con questa l’esercito di volontari che in questi anni si è occupato di terremoti, ricostruzioni, disastri ambientali e persino dei grandi eventi come, non ultimo il G8 svoltosi a L’Aquila ? Evento, peraltro, organizzato in tempi strettissimi e con un ottimo risultato. Secondo il governo, sembra di sì. L’idea di privatizzare la Protezione Civile , almeno da un punto di vista giuridico, potrebbe diventare presto realtà. Vista la bozza del decreto legge. Anche se il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, non ne è ancora convinto, nel caso dovrà trovare un’adeguata copertura finanziaria, ma presto un pezzo dello Stato sarà convertito in azienda. La Protezione Civile diventerà una SpA, una società per azioni. La ristrutturazione del dipartimento diretto dal Sottosegretario Guido Bertolaso è tutta nell’articolo 11 del decreto legge sulle “norme urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in Campania e l’avvio della seconda fase nel territorio della regione Abruzzo”. Privatizzazione giuridica della Protezione civile: - ovvero il passaggio, ad una spa, una gestione autonoma. Come d’altra parte, è stato finora in virtù dell’emergenza. Infatti l’emergenza oggi, consente poteri illimitati, discrezione assoluta, operazioni e investimenti al di fuori dei normali controlli: ed è proprio questo che s’intende “privatizzare”. Ma in questo caso, l’azienda resta comunque pubblica, ma nelle mani di un unico azionista: - il Presidente del Consiglio dei Ministri. Come recita l’articolo “attività di supporto strumentale al dipartimento degli interventi strutturali e infrastrutturali, l’acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del dipartimento, ivi compresi quelli concernenti le situazioni di emergenza socio-economica-ambientale… nonché lo svolgimento di attività di formazione e ricerca con particolare riferimento al campo dell’ingegneria sismica”. Ovvero: “Secondo le direttive operative impartite dal Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Capo del Dipartimento”. E quindi, secondo quest’ipotesi, da dicembre chi decide è Berlusconi. Il decreto legge sarà approvato entro la fine dell’anno. Da mesi se ne parla, mai nessuno, però, aveva proposto una discussione. “Tale previsione comporterà l’esternalizzazione di quasi tutte le attività di Protezione civile con effetti negativi sulla trasparenza e la rintracciabilità delle gare d’appalto, sulle attività di previsione e prevenzione dalle calamità che coinvolgono tutto il territorio nazionale ed escluderà dal controllo diretto sul territorio in prima istanza i sindaci, l’unica autorità di protezione civile riconosciuta dalla legge, nonché le regioni e le province, mentre in capo all’attuale dipartimento resteranno compiti di gestione dell’emergenza e di pianificazione”. Non soltanto una nuova società: - il decreto prevede anche nuovi dirigenti, assunti, per promozione automatica, dai gradi inferiori. Ed in questo nuovo scenario quale sarà la collocazione del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco ? Probabilmente sempre più emarginato dai compiti di protezione civile. Forse sarebbe meglio che la Protezione Civile rimanesse in amministrazione pubblica a svolgere funzioni di prevenzione, previsione e salvaguardia del territorio con i Vigili del Fuoco, purtroppo a tutt’oggi, confinati alla manovalanza del soccorso ed a compiti di ordine pubblico. Il trasferimento di competenze dal Dipartimento per la Protezione Civile ad una costituenda S.p.A., rende anche il soccorso un business, un’attività che si pone l’obiettivo di guadagnare a spese del contribuente. La creazione di questa nuova struttura in grado di acquistare inceneritori da società private con soldi pubblici stanziati per far fronte alle calamità nel paese, per poi cederli agli enti locali, ottenendo un ulteriore indebitamento dei comuni. Una società per azioni all’interno della quale i lavoratori della Protezione Civile, vedranno sottratte competenze e funzioni, e che verranno pubblicizzati e quindi, come per i Vigili del Fuoco, privati dei diritti sindacali e gerarchicamente “comandati”. I vigili del fuoco, neanche menzionati nella bozza del decreto. Rimarranno come rappresentazione mediatica dello Stato sul territorio, privati del loro ruolo nella cabina di regia delle emergenze, estromessi da tutte le attività di protezione civile, dopo la sottrazione di funzioni e competenze operata dalla nuova tipologia contrattuale.Sarà un ruolo di pura manovalanza pagata a basso prezzo ed in alcuni casi nemmeno pagata, come già succede. Rimanendo con le sofferenze giornaliere per prestare il soccorso, con i debiti in aumento nei confronti dei creditori, con mezzi ormai troppo usurati, con il personale in servizio che lavora su doppi turni, giorno, notte e festivi, senza ferie o tempo libero per le famiglie. Al soccorso ci penseranno le assicurazioni, visto che nello stesso decreto è prevista l’assicurazione obbligatoria per le civili abitazioni. Un quadro davvero inquietante e poco rassicurante. Quali le garanzie ? Quali le certezze ?
Fonte:www.iniziativa.info