"Rispetto alle conoscenze scientifiche attuali per quanto riguarda lo sciame sismico in atto, non ci aspettiamo una crescita della magnitudo". Lo ha detto ieri, a L'Aquila, il vice capo del Dipartimento Operativo della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis, dopo la riunione della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi, presieduta dal prof. Franco Barberi. Al vertice hanno partecipato, tra gli altri, oltre a De Bernardinis e Barberi, l'assessore regionale Daniela Stati ed il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente. Il vice capo del dipartimento di protezione civile ha spiegato che nonostante l'alta percezione da parte della popolazione delle accelerazioni prodotte dal terremoto, l'elemento davvero significativo risiede nel fatto che sono prodotti soltanto danni non significativi. "È lecito aspettarsi altri danni - ha aggiunto - ma sempre su questa tipologia, vale a dire su elementi secondari (come i cornicioni), ma certamente non strutturali". De Bernardinis ha tranquillizzato la popolazione ribadendo che la situazione in atto a L'Aquila e quella zona, sono costantemente seguite a livello nazionale. Del resto, ha ripetuto che nell'Aquilano vi è una delle zone più sismiche d'Italia. "Non esiste, ad oggi - ha aggiunto - alcuna possibilità di prevedere i terremoti. Possiamo solo capire quello che potrebbe essere lo scenario atteso". Infatti nelle ultime ore, ma anche nelle settimane successive, si sono diffuse voci allarmistiche su scosse di livello distruttivo. Guido Bertolaso precisa in merito che chi diffondesse falsi allarmi dovrà essere subito denunciato per procurato allarme. Decisione giusta in quanto l'evento sismico non è prevedibile. Chi strumentalizza la situazione di ansia e paura tra la popolazione è solo uno sciacallo. Comunque lo stato di attenzione, ha assicurato, resta comunque alto.
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